A Leonforte nasce Nuovo Sipario

La professoressa Fina Sciuto motiva la nascita dell’Associazione Culturale e Teatrale “Nuovo Sipario”.

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Ci sono momenti nella vita di ognuno in cui si avverte il bisogno di “fare il punto”, una sorta di ripasso, o bilancio che dir si voglia, dei percorsi compiuti. La nascita, a Leonforte, della Associazione Culturale teatrale “Nuovo Sipario” mi ha offerto lo stimolo e l’occasione per ripercorrere, sul filo della memoria, alcuni itinerari di vita, rivivendoli, non nell’ottica di chi vuole considerarli un punto di arrivo, ma, piuttosto, di una nuova partenza o di prosecuzione di un viaggio verso nuovi traguardi, spero, sempre più fecondi.

Da anni accarezzavo l’idea di una associazione che mi desse la possibilità di allargare gli ambiti di realizzazione del lavoro teatrale e culturale, in genere. Infatti, dopo lunghissimi anni di esperienza recitativa nella Filodrammatica “Tano Valenti” e, successivamente, a scuola con gli alunni della scuola media prima e del liceo classico di Leonforte dopo, dove ho avuto l’opportunità, tramite i laboratori teatrali, di mettere in scena parecchie rappresentazioni di vario genere, ho pensato che i tempi fossero ormai maturi per un “salto di qualità” tramite un impegno più a largo raggio e di più ampio respiro.

Mi auguro che questa mia iniziativa possa essere un ulteriore volano di crescita, soprattutto per i giovani che tanto mi stanno a cuore e per i quali ho speso tante energie e a cui voglio continuare a dedicare il mio tempo lavorando con loro, anche se in un contesto più ampio, rispetto a quello specificatamente ed esclusivamente scolastico, finora da me “utilizzato”.

Come ribadisco da anni, infatti, credo fermamente che il teatro sia la forma più immediata e piacevole di “far cultura”, l’alternativa sana a tutte le possibili devianze, un’occasione di crescita comune in quanto rappresenta un luogo magico dove si coniugano vissuti diversi, attraverso i quali tutti possono acquisire consapevolezza e migliorare le relazioni comunicative. Ciò che lo rende unico, infatti, rispetto ad altre forme d’arte, è il rapporto diretto, “in praesentia” tra l’attore e lo spettatore, in un confronto vero, immediato, profondo: quasi un atto vitale, un “dare e ricevere”.

Il teatro non è indispensansabile ma serve ad attraversare la frontiera fra me e te.

Jerzy Grotowski
Regista teatrale polacco

JERZY GROTOWSKI, grande regista e riformatore del teatro europeo, artefice, così come STANISLAVKIJ, dei fondamentali metodi di laboratorio teatrale, ed in particolare del lavoro che l’attore deve compiere su sé stesso, è l’autore di un aforisma che coglie il valore e la funzione essenziale che il teatro riveste e che recita così: «Il teatro non è indispensabile ma serve ad attraversare la frontiera fra me e te.» Si può evincere da ciò com’egli concepisse questo luogo come suprema occasione di verità, seppur nella finzione, un contesto dove tutto è finto e niente è falso.

Vorrei ricordare, soprattutto a me stessa, che questo progetto non nasce come una “cattedrale nel deserto” o da una estemporanea spinta emotiva occasionale sull’onda di un contingente entusiasmo. Tutto ciò che ha, infatti, preceduto la nascita del “Nuovo Sipario” e, da me realizzato, rappresenta, per molti aspetti, una fase propedeutica rispetto a quello che questa neonata associazione intende realizzare e dove io mi auguro, con l’aiuto di chi vorrà collaborare, di mettere a buon frutto le esperienze passate tentando di potenziarle sempre più.

La certezza che mi sostiene, nell’intraprendere questa nuova sfida, è pensare che valga la pena ancora e sempre “fare teatro”: nell’epoca della comunicazione mediatica, esso è uno dei pochissimi posti in cui è indispensabile esserci fisicamente …e non è poco! Ed in questo luogo “va in scena” la letteratura, la realtà, il sogno, al di là dei limiti spazio – temporali; in questa dimensione magica si impara a conoscere sé stessi, ad accettare gli altri, a scoprire i propri limiti e tentare di superarli, lasciandosi ingannare senza danno compiendo un cammino di vita e di conoscenza perché in questo “spazio dell’incontro” ogni attore è portatore di un bagaglio interiore popolato da verità collettive, universali, che per questo appartengono a tutti, nessuno escluso!

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